La solida struttura di Telesicurezza Service e la capacità di gestire commesse di rilevanza sempre maggiore ha consentito alla nostra azienda di distinguersi per la qualità e il rispetto delle tempistiche, realizzando opere in campo quali: Impianti elettrici, quadri elettrici, cabine di MT e BT, condizionamento, trattamento dell’aria, impianti idrici, riscaldamento, illuminazione, domotica, reti e cablaggio strutturato, automazioni elettriche ed elettroniche per i settori del bancario, alberghiero, portuale, industriale, museale e parchi archeologici. Lavorazioni di grande pregio e dimensione sono state inoltre svolte per parchi tematici e numerosi centri commerciali, diventando un riferimento nel settore impiantistico. Per supportare i clienti nella corretta gestione del proprio patrimonio e rispondere tempestivamente a ogni richiesta in caso di necessità, nasce quindi il settore manutenzione, con competenze specifiche nei vari settori e la possibilità di stipulare contratti di Global Service. Grande attenzione è rivolta alla divisione efficienza energetica, che convoglia l’esperienza aziendale nel settore impiantistico e in quello delle fonti rinnovabili per l’analisi e la realizzazione di interventi finalizzati alla riqualificazione e al risparmio energetico.
Grazie alla competenza acquisita ma mantenendo la capacità di ascolto verso le necessità del cliente, l’azienda svolge la sua attività su tutto il territorio nazionale e sviluppa progetti anche nei paesi dell’Middle East, garantendo qualità e professionalità per essere il punto di riferimento di chiunque cerchi un’azienda con una solida esperienza e che guarda al futuro e all'innovazione.
IMPIANTI ELETTRICI INDUSTRIALI: COME PROGETTARLI E REALIZZARLI IN SICUREZZA
Realizzare di un impianto elettrico industriale è un’attività più complessa, rispetto a quella di un impianto elettrico civile.
Questo sia per la presenza di macchinari più complessi, sia per le rigide norme in merito. Per questo motivo deve essere progettato ed eseguito da personale esperto e abilitato.
Impianti di distribuzione FM
A valle dei quadri di distribuzione secondaria si snoda la vera e propria rete di distribuzione dell’energia che è predisposta all’asservimento di tutte le utenze di forza motrice, di illuminazione, le prese di servizio e tutte quelle apparecchiature che determinano la vera e propria essenza degli impianti utilizzatori.
Questa distribuzione segue parallelamente lo sviluppo architettonico delle strutture di fabbrica dei nostri clienti e si veicola essenzialmente con canalizzazioni e passerelle in acciaio atte al contenimento ed alla protezione meccanica delle linee di distribuzione; per proseguire poi nel dettaglio degli ultimi metri con tubazioni in acciaio fino al raggiungimento dell’utenza finale.
La distribuzione elettrica si attiene alle esigenze specifiche di ogni cliente, tenendo sempre presente i criteri base della sua progettazione.
Quadri di controllo di processo, elettro-strumentali o di bordo macchina
I quadri per il controllo del processo e di interfaccia elettro-strumentale sono quadri che generalmente non impegnano potenze elettriche di rilievo. Essi sono adibiti principalmente al contenimento dell’hardware dei sistemi di controllo, PLC o DCS che con le loro periferiche di acquisizione segnali e misure interfacciano la strumentazione del campo per il rilievo e l’elaborazione delle informazioni presenti sul processo produttivo o servono a regolare anche da remoto parametri riguardanti le macchine, le temperature di esercizio, accendere o spegnere luci, macchine di condizionamento al fine di avere risparmi energetici.
Oltre alle periferiche di acquisizione questi quadri ospitano anche le interfacce per la strumentazione di campo che spesso per il settore chimico farmaceutico rappresentano le barriere EEx ( sicurezze ) per il campo dove sono presenti apparecchiature dedicate alle aree a pericolo di esplosione.
In questi quadri è generalmente previsto anche un sistema elettropneumatico dove si coniuga l’esigenza del comando di valvole attraverso degli azionamenti pneumatici detti appunto elettrovalvole. In tali sezioni sono presenti circuiti pneumatici alimentati e distribuiti attraverso apparati mossi ad aria compressa.
Telesicurezza Service per ogni fornitura viene emessa la documentazione tecnica di corredo: schemi elettrici unifilari e funzionali, topografico fronte e interno, morsettiere, elenco apparecchiature, certificati di collaudo e documentazione di conformità secondo le normative vigenti.
Convertiamo e Realizziamo Impianti di illuminazione a LED
I LED rappresentano una vera garanzia per l’efficienza dell’illuminazione e per il grande risparmio energetico rispetto all’impiego delle lampade tradizionali in misura superiore al 80%.
L’illuminazione a LED è una delle preferibili soluzioni di ultima generazione nel campo dell’illuminazione a risparmio energetico.
Grazie all’impiego di semiconduttori rappresenta l’opzione da preferire nell’analisi costi-benefici mirata al risparmio energetico e durata nel tempo. L’emissione di luce “fredda” permette agli impianti di illuminazione a LED una grande versatilità di installazione a contatto con quei materiali che temono il surriscaladamento. Versatilità, creatività, sostenibilità e duratura nel tempo fanno dell’illuminazione a LED la soluzione del presente a servizio del futuro.
Telesicurezza Service è sempre aggiornata ed è in grado di proporre le soluzioni migliori per i clienti in materia di illuminazione.
I principali parametri sono il livello d’illuminamento e l’uniformità, parametri che devono rispettare le indicazioni definite dalla normativa in vigore per l’illuminazione degli spazi di lavoro UNI12464-1
Per illuminazione industriale si intende quella relativa a aziende, capannoni, magazzini, reparti di fabbrica e tanti altri luoghi di lavoro. In questi ambienti, solitamente molto ampi, l’illuminazione delle aree operative rappresenta di solito uno dei costi maggiori che un’azienda deve sostenere.
Per illuminazione industriale si intende quella relativa a capannoni, magazzini, reparti di fabbrica e tanti altri luoghi di lavoro. In questi ambienti, solitamente molto ampi, l’illuminazione delle aree operative rappresenta di solito uno dei costi maggiori che un’azienda deve sostenere.
Telesicurezza Service con la sua struttura di progettazione e tecnica è in grado di operare in tutta Italia, e di convertire i vecchi sistemi di illuminazione a LED con la garanzia di un piano illuminotecnico calibrato sulle esigenze delle attività lavorative dell’azienda.
La sostituzione del vecchio impianto d’illuminazione con la conversione a LED vi permetterà di abbattere drasticamente i costi del consumo di energia.
Contattaci per ricevere maggiori informazioni sulla tecnologia a LED adatta per l’Illuminazione Industriale o per avere supporto nella stesura di un progetto atto a riqualificare un piano Illuminotecnico Aziendale.
Nuovo D.Lgs. 73/2020 che modifica il D.Lgs. 102/2014
È entrato in vigore lo scorso 29 luglio 2020 il D. Legislativo n.73 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 luglio 2020, in attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Il Decreto apporta numerose modifiche al D.Lgs. 102/2014 con specifici riferimenti ai temi: efficienza energetica, diagnosi energetiche, installazione di termoregolazione e contabilizzazione del calore, ripartizione delle spese, consumi energetici e fatturazione.
Cancelli automatici: installazione, certificazione e manutenzione
Siamo specializzati nella progettazione, realizzazione e assistenza tecnica di cancelli automatici e sistemi di automazione, sicurezza e controllo accessi.
Siamo Partner di diversi marchi e siamo provvisti di quasi tutti i ricambi.
Telesicurezza Service è dotata di uno studio interno di progettazione, per realizzare l’intero cancello inteso come costruzione metallica con squadre di tecnici installatori e manutentori, reparto di assistenza tecnica e manutenzione, laboratorio di riparazioni.
Telesicurezza Service è impegnata in un grande sforzo di sviluppo e innovazione per affrontare le sfide di un mercato sempre più esigente e competitivo.
L’utilizzo di cancelli automatici e porte automatizzate è ormai diventata un’abitudine e il loro uso consente di avere la comodità di non dover scendere dalla propria vettura per l’apertura o la chiusura dello stesso.
Ma quale può essere il miglior tipo di automazione? Come deve essere fatta l’installazione? La manutenzione del cancello ha degli obblighi particolari?
A queste domande principali proveremo a rispondere in questo articolo.
La seconda EN 12445 si occupa dei metodi di collaudo e test da applicare ai cancelli automatici per verificare la conformità ai requisiti richiesti dalla EN 12453.
Le norme europee di sicurezza vietano l’installazione di un cancello automatico con il fai da te di un privato. Dovete rivolgervi ad un professionista o tecnico abilitato per l’installazione di cancelli automatici il quale terminato il lavoro vi deve rilasciare il certificato di conformità noto come dichiarazione di conformità ed il libretto di uso e manutenzione del cancello dove vengono riportate tutte le componenti installate.
Sempre nel rispetto delle norme è obbligatorio installare con il cancello automatico dei dispositivi di sicurezza, come le fotocellule, per rispettare i requisiti espressi dalla norma EN 12453. Al termine dell’installazione del cancello il tecnico abilitato (tecnico un elettricista certificato) deve provvedere alla corretta taratura.
L’installazione di un cancello automatico non richiede alcun permesso di DIA (Denuncia di Inizio Attività in edilizia) o di SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), ma come anticipato dovete far fare il lavoro solamente a tecnici ed installatori certificati ed abilitati.
Ovviamente se l’installazione del cancello automatico avviene su suolo pubblico, o in particolare aree con vincoli urbanistici, dovete richiedere le autorizzazioni e permessi.
Una volta completato il lavoro dovete far mettere sul cancello la targhetta di dichiarazione di conformità CE che riporta l’identificativo del cancello automatico e la data di installazione.
Dal primo agosto del 2002 il riferimento per la sicurezza dei cancelli automatici sono le normative europee EN 12453 e EN 12445 che hanno sostituito la norma italiana UNI 8612. Queste due normative parlano di “Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa Sicurezza d’uso di porte motorizzate”.
La prima la EN 12453 tratta dei requisti di sicurezza per l’installazione di un cancello automatico, una barriera o una porta motorizzata al fine di prevenire eventuali pericoli per le persone in ambienti industriali, commerciali e residenziali (ovviamente anche condominiali). Ad esempio, nella norma troviamo il livello massimo di sicurezza antischiacciamento per tarare in modo corretto la forza di apertura e chiusura del vostro cancello.
Un cancello automatico si può rompere e dare dei problemi maggiori rispetto ad un cancello tradizionale, sebbene gli attuali cancelli hanno una durata di funzionamento decisamente lunga. Può capitare che il cancello automatico non chiuda bene per un disallineamento o una scorretta taratura. Oppure si possono avere dei problemi del motore elettrico o del braccio. Così come può capitare di avere un cancello automatico bloccato aperto oppure un cancello automatico che si blocca a metà del percorso.
Questi problemi sono evitabili con una corretta manutenzione.
La manutenzione del cancello automatico è bene farla anche prima della stagione invernale. Se le temperature scendono eccessivamente può capitare che un cancello automatico non si apre con il freddo. In tutti questi casi Telesicurezza Service è a disposizione per far manutentare o riparare il cancello dai nostri tecnici esperti in automazione di cancelli.
Un automatismo si può rompere e dare dei problemi maggiori rispetto ad una normale porta di accesso, sebbene le porte automatiche hanno una durata di funzionamento decisamente un 1.000.000 di aperture. Può capitare che la porta automatica non chiuda bene per un disallineamento o per una forzatura, così come può capitare di avere un automatismo che si blocca a metà del percorso. Questi problemi sono evitabili con una corretta manutenzione fatta da tecnici specializzati.
In tutti questi casi Telesicurezza Service è a disposizione per far manutentare o riparare il vostro automatismo dai nostri tecnici esperti in automazione.
Telesicurezza Service è in grado di fornire ed installare qualsiasi automatismo su qualsiasi serramento o fornire l’intero serramento comprese le eventuali opere murarie necessarie alla realizzazione del sistema di apertura automatizzata.
Dai centri commerciali, ai luoghi pubblici, alle abitazioni private: dove si possono installare le porte automatiche.
Questo tipo di chiusura è ideale in contesti ad elevata intensità di transito (come negozi, centri commerciali, ristoranti, ospedali, stazioni ferroviarie, edifici pubblici, ecc…) in quanto consente di controllare il flusso di persone e favorisce l’isolamento termico, diminuendo la dispersione del calore in inverno e del fresco in estate. Negli esercizi commerciali le porte automatiche sono anche provviste di sistemi di apertura di emergenza antipanico che rendono possibile lo sblocco manuale della porta in caso di guasto, mancanza di corrente elettrica o necessità di evacuare velocemente l’ambiente per motivi di sicurezza.
Viene poi espressamente richiesta nei luoghi dove è necessario eliminare le barriere architettoniche e mantenere elevati livelli di igiene come, ad esempio, nei reparti interni degli ospedali e nelle sale operatorie. In questi ambienti le porte automatiche sono inoltre dotate di chiusure ermetiche e semi-ermetiche perché è importante garantire parametri di isolamento termico, acustico e sanitario di alto livello.
Non serve né spingere né tirare, queste porte particolari, per aprirsi, non hanno bisogno di nessuna sollecitazione fisica. Le porte automatiche si aprono e si chiudono ogni volta che la loro fotocellula, il dispositivo che permette di rilevare una presenza in prossimità, rileva la presenza di una persona, consentendo a questa di passare anche con le mani occupate.
Molto belle e frutto di una tecnologia innovativa, sono spesso utilizzate in ambienti di lusso e sono in grado, grazie al loro impatto visivo, di cambiare la percezione che le persone hanno di una struttura, aumentandone il prestigio.
Vediamo nello specifico tutti i vantaggi che deriveranno dall’installazione di queste porte!
Le porte automatiche sono principalmente di 3 diverse tipologie:
Porte automatiche scorrevoli
A una o due ante che siano, possono essere configurate in un’ampia gamma di varianti. Sono sicure e facili da utilizzare e installare, si adattano a qualsiasi ingresso e permettono una semplice apertura/chiusura e una sicura chiusura ermetica.
Porte automatiche girevoli
Disponibili a due, tre o quattro settori sono ideali quando il controllo della temperatura è di prima necessità. Regolano molto bene i flussi di ingresso/uscita assicurando così una separazione ottimale fra ambiente interno ed esterno.
Porte automatiche a battente
Gli automatismi di queste porte possono essere installati sia su nuovi impianti sia su porte già esistenti, possono essere azionate manualmente e la loro caratteristica principale è quella di assicurare il massimo utilizzo del vano passaggio.
Come già detto le porte scorrevoli sono disponibili in una vasta gamma di modelli e sono realizzate con materiali e design diversi, offrono numerosi vantaggi in fatto di funzionalità e di comfort e possono essere installate in qualsiasi contesto strutturale, anche in fase di ristrutturazione e su pareti di cartongesso.
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Gli ingressi automatici sono certificati nel rispetto delle norme sulla sicurezza e offrono semplicità di utilizzo e massima praticità. Sono dotati di dispositivi di arresto e di emergenza facilmente identificabili e azionabili anche manualmente e sono collegati a fotocellule capaci di inviare impulsi di arresto in caso rilevino un qualsiasi corpo all’interno del percorso di scorrimento della porta.
Le porte automatiche riducono gli ingombri e sono estremamente silenziose nei loro movimenti. Possono essere installate nella maggior parte delle strutture (anche come vie di fuga) rispondendo bene a qualsiasi richiesta architettonica senza dover ricorrere a opere murarie complicate, come ad esempio modificare la pavimentazione. Anche con un processo d’installazione facile e veloce garantiscono prestazioni e affidabilità.
Sono idonee a tutti quei luoghi con alta frequenza di passaggio e sono la soluzione ideale quando lo spazio disponibile è ridotto.
Grazie a sistemi e dispositivi molto innovativi, queste porte individuano in modo automatico la direzione della camminata delle persone e ottimizzano perfettamente i tempi di apertura e chiusura, evitando di aprirsi e chiudersi continuamente e facendolo solo quando ce n’è realmente bisogno. In questo modo riescono a evitare inutili dispersioni d’aria e ad ottimizzare gli sbalzi di temperatura all’interno del locale, permettendo così un valido risparmio energetico.
Le porte scorrevoli danno prestigio agli ingressi delle strutture dove sono installate, offrono soluzioni dal design accattivante e stili semplici ed eleganti. Si adattano inoltre a qualsiasi esigenza progettuale e sono perfette per essere installate in:
Aziende, Uffici pubblici e privati, Hotel, bar, ristoranti, negozi, Centri commerciali, Ospedali
Banche.
Belli e ben fatti!
I portoni sezionali automatici Aprico https://www.aprico.com e installati e venduti da Telesicurezza Service sono la soluzione più intelligente per i garage perché migliorano l’estetica dell'edificio ed offrono una eccellente coibentazione termica dell'ambiente interno. Eleganza, comfort, risparmio energetico, meccanismi meccanici anti-intrusione, dettagli e finiture di qualità sono gli elementi che rendono i sezionali Aprico come la migliore alternativa alle tradizionali e semplici porte basculanti in lamiera.
New look, materiali e finiture sempre più pregiati per le porte da garage.
E per agevolare accesso, transito e manovre ci sono meccanismi d’apertura furbi e sicuri.
Messe definitivamente al bando le anonime (e tristi) chiusure per box, oggi si affacciano su strada portoni dal look sempre più accattivante: grazie alle eleganti linee contemporanee e ai materiali nobili del manto – in prevalenza legno, disponibile in un’infinita gamma di colori e finiture – i portoni new generation ormai si abbinano perfettamente agli altri serramenti di casa, aiutando a definire lo stile e il carattere. Ma le sorprese vanno ben oltre l’evoluzione stilistica. Ciò che rende ancora più felici i proprietari di box (e gli aspiranti tali) è lo sviluppo della tecnologia costruttiva dei sistemi di chiusura: i tradizionali portoni a meccanismo basculante, infatti, stanno lasciando il passo ai più pratici, comodi e sicuri portoni sezionali, l’alternativa “intelligente” e salvaspazio.
Perché il meccanismo sezionale è più intelligente? Perché elimina il difetto principale dei portoni basculanti che, oscillando, inclinandosi e debordando verso l’esterno in fase di apertura e chiusura, richiedono più cautela da parte di chi li aziona, rubano più spazio dentro e fuori i box e impongono manovre più complicate con l’auto. I portoni sezionali invece, aprendosi verticalmente e scorrendo verso l’alto su guide parallele alla parete, a fine corsa si posizionano parallelamente al soffitto.
Cabine di trasformazione MT/BT
La manutenzione in generale, oltre ad essere un obbligo di legge, deve essere finalizzata ad assicurare la continuità d’erogazione di servizi pubblici essenziali, (ospedali, mezzi di trasporto, banche, ministeri, ecc.), evitare danni irreparabili a beni inestimabili per cultura e storia nonché danni economici per mancata produzione.
Tra le leggi e norme (UNI e CEI) che si occupano di manutenzione, ricordiamo la norma CEI EN 60964, Classificazione CEI 17-21 “Prescrizioni comuni per l’apparecchiatura di manovra e di comando ad alta tensione”, che contiene importanti prescrizioni riguardanti la manutenzione, basata su un corretto rapporto di collaborazione con i costruttori delle varie apparecchiature. All’art. 10.3 la norma avverte che l’efficacia della manutenzione dipende essenzialmente dal modo in cui vengono predisposte le istruzioni da parte del costruttore implementate poi dall’utilizzatore.
L’articolo fornisce raccomandazioni sia per il costruttore sia per l’utilizzatore.
Al costruttore raccomanda il rilascio di un manuale di manutenzione e precisa quali informazioni deve contenere, all’utilizzatore che desidera effettuare la manutenzione direttamente, di assicurarsi che il suo personale abbia una qualifica sufficiente nonché una conoscenza dettagliata dell’apparecchiatura di manovra e di comando specifica.
All’utilizzatore la norma inoltre raccomanda la registrazione di una serie di informazioni sugli apparecchi, le date e il grado dei lavori di manutenzione eseguiti, la storia del servizio, le registrazioni periodiche delle operazioni eseguite, nonché altre indicazioni (per esempio operazioni di corto circuito), riferimenti a qualsiasi rapporto di avaria. Nel caso di avaria e difetti, raccomanda la stesura di un rapporto e di informare il costruttore, specificando le circostanze particolari e le misure adottate..
In genere la fornitura in media tensione, da parte dell’ente distributore, rappresenta l’unica fonte di energia elettrica che permetta il regolare funzionamento di un’attività, sia essa produttiva o di pubblica utilità, escludendo le forniture di emergenza, che in genere, non sono in grado di assicurare il regolare funzionamento di tutto l’impianto. ‘impianto elettrico dell’utilizzatore ha origine nel “punto di consegna”, che rappresenta il confine tra l’impianto dell’ente distributore e quello dell’utente e da quel punto è responsabile l’utente. Leggi e norme prevedono l’obbligo di mantenere gli impianti elettrici efficienti, con un grado di sicurezza accettabile; per adempiere a quest’obbligo è necessario effettuare una costante, periodica, scrupolosa ed adeguata manutenzione preventiva e migliorativa.
Si ritiene opportuno evidenziare la necessità di realizzare periodicamente una manutenzione totale dell’impianto, con la messa fuori tensione del “punto di consegna”, in accordo con l’ente distributore, al fine di permettere una manutenzione di tutte le apparecchiature (anche dell’ente distributore) e condutture (linee in tondino di rame o cavo e relative terminazioni) di collegamento all’utente. La totale messa fuori tensione di tutto l’impianto permette di operare in assoluta sicurezza e realizzare un intervento completo di manutenzione.
Telesicurezza Service è in grado di fornire diverse tipologie di cabine di trasformazione:
Con l’espressione risparmio energetico si indicano tutte le attività, gli interventi e le tecnologie mirate a ridurre e ottimizzare i consumi di energia. Risparmio ed efficienza energetica risultano essenziali per diminuire l’impatto sull’ambiente e sul clima generato dai combustibili fossili. I consumatori sensibili al tema possono ricorrere a diverse soluzioni, contribuendo alla sostenibilità ambientale e, allo stesso tempo, a diminuire i costi delle bollette: l’effettiva riduzione dei consumi di energia elettrica e gas attraverso abitudini virtuose, il passaggio al libero mercato dell’energia con la scelta di un nuovo operatore, oppure il ricorso a tecnologie che consentono la razionalizzazione dell’energia impiegata e l’autoproduzione con il minor spreco possibile.
La tecnologia del fotovoltaico permette di diminuire il prelievo dalla rete e abbassare il costo dell’energia. Grazie agli impianti fotovoltaici composti dai pannelli è possibile catturare la luce del sole e convertire l’energia solare in energia elettrica, producendo elettricità e calore. Si tratta di una forma di energia "pulita" in quanto non utilizza né sprigiona sostanze nocive nell’ambiente.
Il modulo fotovoltaico si presenta con una fibra di vetro, una copertura resistente che lo protegge dagli urti, compresi eventi atmosferici come la grandine ed è formato dalle celle fotovoltaiche collegate tra di loro che poggiano su un elemento plastico posteriore che conferisce rigidità al modulo. La cornice in alluminio anodizzato permette un’alta resistenza alle corrosioni.
L'energia degli impianti fotovoltaici può essere accumulata in batterie che la rendono sempre disponibile (i cosiddetti "impianti autonomi" o "isolati") in zone non servite dalla rete, oppure può essere immediatamente utilizzata, anche senza batterie (è il caso degli "impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica") per ridurre la propria bolletta energetica.
In tema di risparmio dell'energia a casa, rientrano in questa categoria l’installazione di:
impianti fotovoltaici
pannelli solari termici per il riscaldamento dell’acqua
lampadine a risparmio energetico e lampadine a led
Grazie all’utilizzo di lampade a risparmio energetico è ad esempio possibile ridurre fino al 60% i costi d’illuminazione.
Il risparmio di energia può essere attuato anche con l’isolamento termico delle abitazioni tramite interventi di riqualificazione energetica degli edifici così come con interventi di manutenzione della caldaia. Tutti gli interventi sopra citati rientrano nella definizione di risparmio energetico e consentono di ottenere una riduzione dei consumi di energia a parità di servizi. Per questo si parla di efficienza energetica, ovvero della capacità di utilizzare l’energia fornita nel miglior modo possibile. Ogni tecnologia o intervento di efficientamento ha una percentuale generica di risparmio stimata, che però varia a seconda dei singoli casi.
Il servizio gratuito di consulenza di Facile.it aiuta a trovare la soluzione ottimale per migliorare l’efficienza energetica della casa o del luogo in cui si svolge la propria attività, tagliando i costi e scegliendo fonti di energia che non compromettono l'ecosistema.
Il sole è una fonte di energia inesauribile, che può essere raccolta, immagazzinata e usata per molteplici scopi. L’impianto solare termico permette di utilizzare il sole per il riscaldamento delle abitazioni e per riscaldare l’acqua sanitaria.
Questa tipologia di impianto può essere installata al posto di una caldaia tradizionale, la quale utilizza combustibili fossili quali i derivati del petrolio, oppure in abbinamento ad una caldaia di nuova concezione, magari a pellet o a condensazione, per migliorarne l’efficienza e il risparmio economico.
Il sole, tramite i suoi raggi solari, riscalda la superficie terrestre ed è su questo semplicissimo concetto che si basa il solare termico. Grazie al principio dell’irraggiamento, è possibile raccogliere l’energia solare e accumularla.
Quello che invece molti non sanno, è che sono state sviluppate diverse tipologie di pannello solare termico, le quali hanno una resa differente e si adattano alle diverse regioni climatiche terrestri.
Esistono i classici pannelli solari vetrati, che sono anche i primi ad essere stati sviluppati ed installati, e pannelli a tubi sottovuoto, con un rendimento migliore, adatti anche ai climi più freddi, come il nostro nei mesi invernali.
A sua volta, esistono due varianti di impianto solare termico, ovvero quello a Circolazione Naturale, più economico e compatto, e quello a Circolazione Forzata, avente una migliore resa e un costo di installazione superiore.
Già da diversi anni, effettuare interventi di riqualificazione e di efficienza energetica permette inoltre di godere di specifiche agevolazioni fiscali che vanno sotto il nome di Ecobonus.
Le agevolazioni per il risparmio energetico prevedono una detrazione IRPEF variabile a seconda del tipo di intervento di riqualificazione energetica che si decide di portare avanti. Rientrano ad esempio nell’Ecobonus per risparmio energetico gli interventi volti a migliorare l’isolamento termico, l’installazione di impianti solari termici o di pome di calore.
Cos'è l'impianto di protezione scariche atmosferiche?
L'impianto di protezione scariche atmosferiche è un impianto progettato ed installato secondo precise normative il cui scopo è quello di diminuire la probabilità di fulminazione di una struttura. Per sapere qual' è la probabilità sotto la quale una data attività, presente all'interno di una struttura, è da considerarsi autoprotetta (cioè non necessita di un impianto di protezione scariche atmosferiche) è necessario uno studio particolareggiato di un tecnico abilitato secondo determinate normative tecniche europee. Tale relazione è un documento obbligatorio da far effettuare da tutti i datori di lavoro per le proprie attività.
Nel caso in cui dalla relazione tecnica si evinca la necessità di un impianto di protezione scariche atmosferiche questo deve essere progettato e installato da professionisti iscritti ad ordini e albi tecnici.
Tra gli impianti di protezione scariche atmosferiche ci sono quelli ad asta, come il tipico parafulmine, a fune o a gabbia.
In caso quindi un'attività abbia un impianto di protezione scariche atmosferiche tale impianto deve essere verificato obbligatoriamente e periodicamente da un Organismo Ispettivo o da ASL e ARPA.
Tale impianto deve poi essere verificato da un Organismo Ispettivo periodicamente per controllare lo stato dello stesso e che tutte le manutenzioni siano state effettuate regolarmente. Tale verifica è quella imposta dal DPR 462.
Gli scaricatori di sovratensione (anche chiamati SPD – Surge Protection Device) sono meccanismi che permettono di salvaguardare tutte le nostre apparecchiature dalle sovratensioni e si caratterizzano per due importanti vantaggi: sono economici e possono essere inseriti anche in un impianto già esistente.
Uno scaricatore di sovratensione è come un contenitore collegato tra L-PE e che ha un’impedenza (Z) infinita che serve per non modificare il funzionamento dell’impianto.
Con l’arrivo di una sovratensione, questa fa scendere l’impedenza agli estremi del contenitore permettendo l’assorbimento della corrente generata. Il drenaggio della sovratensione mantiene comunque costante la tensione agli estremi del contenitore, e la nostra apparecchiatura non subirà danni nel caso in cui la tensione risulterà compatibile con il livello di immunità e di isolamento dell’apparecchiatura stessa.
L’argomento non può considerarsi chiuso senza prima dedicare alcune parole anche al tema delle tecniche di installazione; molto spesso considerate meno importanti, ricoprono invece un ruolo fondamentale per la protezione delle apparecchiature.
La conseguenza di una non corretta installazione può essere addirittura quella di rendere lo scaricatore di sovratensione completamente inutile, ed è per questo motivo che diventa importante verificare che l’apparecchiatura da salvaguardare sia collegata alla barra equipotenziale, e non ad una qualsiasi, a cui è collegato l’SPD.
Oltre ad una corretta installazione, è doveroso ribadire che è essenziale l’utilizzo di prodotti conformi alle norme vigenti, considerate il metodo ufficiale per la realizzazione di impianti giuridicamente a regola d’arte e quindi sicuri.
Che cos’è la domotica
La domotica rappresenta tutti quei processi che si occupano dello studio delle tecnologie per migliorare la qualità della vita nelle case e negli edifici. Ma non si limita a ciò, in quanto attraverso la domotica è possibile ottenere un aumento delle prestazioni e delle funzionalità dei diversi impianti che compongono un’abitazione.
Ciò avviene ottimizzando i consumi e garantendo l’accesso a diverse funzionalità come quelle di sicurezza, risparmio energetico, controllo, comunicazione e comfort.
Mentre un impianto tradizionale può essere controllato attivando dei normali comandi, come un interruttore, i quali sono incapaci di comunicare tra loro, il sistema domotico consente di governare le varie funzionalità con un unico punto di controllo, garantendo una gestione completamente coordinata dei vari dispositivi smart della casa.
Reti cablaggio strutturato - reti LAN
La grande necessità di collegare e interconnettere sempre più dispositivi informatici attraverso Internet o con LAN dedicate, rende necessaria la realizzazione di reti dati con elevate caratteristiche di velocità, affidabilità, flessibilità e scalabilità.
Negli edifici, sia essi civili o industriali, il cablaggio che rispetti queste caratteristiche, non è soltanto un sistema di interconnessione ma diventa un elemento strategico, che mette in condivisione le risorse dell’azienda, dei dipendenti e dei clienti e proietta il sistema informatico di fabbrica come fulcro dell’azienda stessa.
In un impianto di trasmissione dati il sistema nevralgico è rappresentato dal cablaggio strutturato composto dall’insieme di cavi, in rame o fibra ottica, apparecchiature attive e passive (bridge, router, switch) che opportunamente cablate e interconnesse permettono la connettività dei vari componenti della rete aziendale rappresentati dagli utenti finali (computer, smartphone, tablet, altro).
Cuore del sistema di cablaggio strutturato è il centro stella, rappresentato da un armadio rack in cui sono raggruppati tutti i dispositivi di gestione dei segnali (bridge, router, switch etc…) e di connessione con la rete dati e telefonica esterna (modem HDSL, centralino). Dall’armadio di centro stella si sviluppa il collegamento elettrico con le apposite prese destinate agli utenti finali.
L’architettura della rete deve essere adatta a fornire un adeguato supporto trasmissivo alle comunicazioni all’interno dei locali dell’azienda, rispettando gli standard di riferimento. La realizzazione del cablaggio deve essere realizzata nel pieno rispetto degli standard e delle Normative al fine di ottenere un alto grado di affidabilità, sicurezza e funzionalità, nonché permettere un elevato supporto di diagnostica.
La norma EIA/TIA 568A (e 568B dal 2002) – Standard americano
La norma ISO/IEC 11801, ultima versione del 2002 – Standard internazionale
La norma EN5017311, dal 2002 EN50173-1 – Standard Europeo
Telesicurezza Service è da sempre strutturata per supportare il cliente con il suo servizio tecnico che attraverso il dimensionamento e la progettazione di tali sistemi offre al cliente un pacchetto completo.
Comfort, consumi, coordinamento: tre requisiti che devono soddisfare la realizzazione degli impianti di climatizzazione per gli ambienti di lavoro, siano essi aziende, uffici e banche.
Comfort per l’utente: ogni ufficio o zona lavoro deve poter disporre di una regolazione indipendente della temperatura, di un adeguato ricambio d’aria e di una corretta umidità della stessa.
Consumi: devono essere contenuti per l’azienda e si ottengono attraverso la progettazione accurata degli impianti di climatizzazione.
Coordinamento spaziale e temporale: la posizione delle apparecchiature, anemostati, ventilconvettori è eseguita in funzione del layout dell’arredo dell’ufficio o banca. Il coordinamento dei nostri tecnici garantisce la corretta successione di tutte le varie lavorazioni all’interno del cantiere.
Telesicurezza Service esegue, oltre alla progettazione dell’allestimento e arredamento, la progettazione e realizzazione degli impianti di climatizzazione ottimizzati per lo specifico cantiere, offrendo soluzioni funzionali caratterizzate da un ottimo rapporto qualità-costo.
Nell'ambito della climatizzazione e del condizionamento dell'aria, la nostra azienda offre ai propri clienti una vasta gamma di prodotti e soluzioni personalizzate per impianti di tipo civile e industriale, in tutta Italia.
Eseguiamo installazione e manutenzione di climatizzatori split sistem inverter mono e multi, impianti di tipo VRV/VRF, recuperatori di calore, ventilazione meccanica controllata, pannelli radianti a pavimento, canalizzazioni aria, fancoil, aerotermi, acqua refrigerata, ciller, torri evaporative.
I nostri interventi di climatizzazione e condizionamento sono eseguiti da personale qualificato certificato FGAS come da Regolamento Europeo n. 303/2008 e idonei a soddisfare ogni tipo di esigenza. Ci rivolgiamo a Banche, Assicurazioni, negozi, uffici, grandi strutture, alberghi, ristoranti, aziende.
Telesicurezza Service offre un servizio di assistenza su tutti gli impianti di qualsiasi tipo e dimensione.
Tipi di impianti di climatizzazione che Telesicurezza Service propone:
· Impianti di riscaldamento e raffrescamento con utilizzo di apparecchiature a pompa di calore;
· Impianti di ricambio aria primaria canalizzati con impiego di recuperatori di calore o UTA (unità trattamento aria, soprattutto utilizzati per gli spazi ufficio e bancari);
· Impianti di riscaldamento con centraline di teleriscaldamento;
· Centralizzazioni per spegnere gli impianti da remoto, verificare il corretto funzionamento o regolare le temperature.
Dal primo giugno 2014, sono entrate in vigore le nuove norme in materia di climatizzazione, sia invernale che estiva, comprendendo, quindi, condizionatori, caldaie e altri dispositivi adibiti al comfort degli immobili.
Sia i climatizzatori nuovi che quelli già esistenti dovranno essere accompagnati da un libretto di impianto - composto da diverse schede - conforme a quello approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e varato in attuazione delle norme contenute dal Dpr 74/2013 in tema di manutenzione. Per i climatizzatori già installati in precedenza l'incombenza spetta al proprietario o a chi usufruisce dell'immobile, il quale dovrà avvalersi di un tecnico per la compilazione dei relativi dati. I vecchi libretti non andranno eliminati, ma allegati al nuovo. La compilazione può avvenire manualmente o per via telematica.
La nuova norma, oltre a stabilire che serve un nuovo libretto di accompagnamento degli impianti, è necessario intervenire anche sui moduli dei rapporti di controllo dell'efficienza energetica dei climatizzatori (sia in fase di manutenzione e controlli ordinari che di valutazione dell'efficienza energetica).
In particolare, gli interventi di controllo dell'efficienza energetica dovranno essere effettuati secondo la periodicità fissata dal Dpr 74/2013, che prevede la verifica ogni due o quattro anni, a seconda del tipo dell'impianto adottato. L'obbligo della verifica periodica è a carico del proprietario dell'immobile o del locatario sul quale grava il rischio dell'eventuale sanzione amministrativa in caso di non ottemperanza all'obbligo. Telesicurezza Service è in grado di eseguire sempre i controlli periodici, non solo per evitare sanzioni, ma soprattutto per mantenere i propri impianti in efficienza con conseguente risparmio di energia elettrica.
L’installazione degli impianti di riscaldamento
Telesicurezza Service progetta, installa e manutenta impianti di riscaldamento tenendo conto di diversi fattori e diverse variabili, perché un’adeguata progettazione inciderà positivamente sull’aspetto economico, estetico, ecologico, nonché sulla modalità ed efficienza della propagazione del calore.
Non esiste un sistema di riscaldamento migliore di un altro in termini assoluti ma, al limite, in termini relativi e dipendenti quindi dalle singole esigenze, delle persone e degli ambienti per cui deve essere progettato.
Di seguito vi riportiamo diverse tipologie di riscaldamento, tra cui certamente troveremo quella più adatta a voi e alle vostre esigenze.
Ad oggi presente nella maggioranza delle case, il sistema a riscaldamento tradizionale è tutt’altro che estinto poiché rimane una soluzione idonea e “conveniente” in molte situazioni.
Inoltre oggi esistono svariate tipologie di caloriferi in grado di diventare pezzi di arredo, facili da gestire e comodi da avere in casa soprattutto se associati ad alcune accortezze che ne semplificano la manutenzione e ne massimizzano il rendimento.
Come per il sistema di riscaldamento a pavimento, il sistema di riscaldamento tradizionale utilizza l’acqua come fluido vettore del calore, in tal caso basato sul principio della trasmissione del calore per convezione, ma lo fa a temperature di esercizio più elevate (almeno 70°). Solo in questo modo i termosifoni riescono a rilasciare il calore nell’ambiente.
Alla base di questo funzionamento vi è una caldaia che riscalda l’acqua e la trasmette ai cosiddetti “caloriferi”.
Le caldaie possono essere di vario tipo in base alla potenza termica, al combustibile, alla tecnologia di scambio, al tipo di tiraggio dell’aria ecc. Oggi esistono delle caldaie che permettono anche un notevole risparmio energetico, mantenendo più pulito anche l’ambiente, come le caldaie a condensazione.
L’impianto di riscaldamento a battiscopa è un sistema innovativo di propagazione costante e omogenea del calore per riscaldare qualsiasi tipo di ambiente.
Questa evoluzione dei sistemi radianti permette di riscaldare ogni angolo migliorando la distribuzione del calore, con il grande vantaggio di ridurre in modo significativo i costi energetici aumentando il confort climatico perché funziona con volumi d’acqua molto bassi (il modello ad acqua utilizza 1/5 della quantità necessaria ad un radiatore) e, grazie all’uniformità del calore, permette di impostare il termostato su valori inferiori. Il risparmio sarà ancora più evidente se collegato a tecnologie di energie rinnovabili e sostenibili, come gli impianti fotovoltaici e i pannelli solari termici, che riscaldano l’acqua consumando meno già nel breve periodo.
Molto similmente ai sistemi tradizionali, il riscaldamento a battiscopa radiante funziona attraverso l’affiancamento di due tubi inseriti nella parte bassa delle pareti e nascosti dal battiscopa, uno contenente acqua calda in entrata e l’altro acqua fredda in uscita.
Nella versione ad acqua può funzionare con qualsiasi generatore termico (caldaia a gas, a gasolio, pompe di calore, etc.) ma anche attraverso fonti rinnovabili, il cui calore viene sprigionato dal riscaldamento a battiscopa verso le pareti.
Questo sistema consente di ridurre l’emissione di energia termica, e quindi i costi, aumentandone il rendimento.
Vi è anche la possibilità di scegliere la variante elettrica al sistema radiante ad acqua, sfruttando in questo caso la resistenza elettrica per la produzione di calore. In tutti i casi l’opera muraria per l’installazione è minima, non prevede interventi di demolizioni su pareti ed è quindi perfetta per il restauro conservativo anche di edifici storici.
Una variante del sistema a pavimento è il riscaldamento a parete. Come nel caso del riscaldamento a battiscopa, si basa sullo stesso principio di propagazione mediante irraggiamento del calore sulla parete che lo rilascerà all’ambiente.
Le resistenze all’interno dei pannelli radianti posati sulle pareti domestiche vengono riscaldate con energia elettrica o da serpentine in cui scorre acqua che, non appena raggiunta la temperatura desiderata, trasmettono calore per irraggiamento.
Rispetto al sistema a pavimento, il riscaldamento a parete è più semplice da installare in quanto i pannelli radianti vengono coperti semplicemente con l’intonaco che, oltre alla praticità, permette una distribuzione del calore più veloce.
Come per tutti i sistemi di riscaldamento per irraggiamento, questa tipologia offre una maggiore salubrità dell’aria: meno polvere e meno umidità.
Riscaldamento a pavimento
Questo tipo di impianto di riscaldamento può essere sia ad acqua a circuito chiuso, e quindi costituito da tubazioni, oppure ad elettricità, quindi costituito da resistenze elettriche.
In entrambi i casi l’impianto emette calore per irraggiamento dal basso verso l’alto propagandolo in maniera omogenea per tutto l’ambiente interessato.
In questo modo si superano alcuni limiti di un impianto tradizionale: la dispersione del calore verso l’alto e l’elevata temperatura di esercizio per mantenere calde le zone lontane dal termosifone; il continuo movimento di polveri nell’aria; l’ingombro dei caloriferi sulle pareti!
Un impianto a pavimento, detto anche "a pannelli radianti", innalza la temperatura media delle superfici e di conseguenza con la stessa temperatura operativa, di comfort, si può mantenere la temperatura dell'aria più bassa.
L'impianto a pavimento è più efficiente di impianti a convezione e portano a un risparmio minimo del 10% a parità di edificio riscaldato.
Norma che regola gli impianti "radianti": UNI EN 1264.
Il Sistema di teleriscaldamento è un sistema di riscaldamento a distanza che sfrutta una serie di condutture in rete e trasporta il calore da una centrale a singole unità.
Rispetto ai sistemi tradizionali, il teleriscaldamento è un’ottima scelta dal punto di vista dei consumi energetici (inferiori) e dell’impatto ambientale (contenuto).
Tutto parte da una centrale di teleriscaldamento che produce calore distribuendolo alle utenze finali grazie ad una rete di condotte.
Questo sistema presenta indubbiamente vantaggi relativi alla sicurezza, poiché l’impianto centrale sarà sottoposto a frequenti e rigidi controlli; dal punto di vista economico, dato che verranno utilizzati combustibili più economici sul mercato in quel momento; in termini di manutenzione, molto limitata in quanto l’alimentazione avviene a distanza in altro impianto; senza dimenticare il ridotto impatto ambientale dato dalla produzione della stessa quantità di calore con utilizzo ottimizzato del combustibile.
Parlando di costi/benefici è molto importante valutare il tipo di alimentazione nella scelta di un impianto di riscaldamento.
Sicuramente in Italia, per via della diffusione capillare della rete del gas metano, questo risulta essere il gas più utilizzato dagli utenti, sia privati che non; mentre il GPL è un’ottima alternativa nelle zone non servite dalla rete di distribuzione del metano avvalendosi dell’installazione del serbatoio del GPL che può essere affittato o acquistato, oppure essere utilizzato in comodato d’uso gratuito.
La resa in termini di potere calorifico è molto simile tra i due gas, e in entrambi i casi si parla di gas puliti perché rispetto ad altri combustibili non inquinano molto.
Ma vediamo di seguito alcune caratteristiche specifiche di ciascuno.
Per le utenze allacciate alla rete del metano, questo arriva all’impianto allo stato gassoso passando attraverso un contatore che ne misura i consumi. Tra i vantaggi ricordiamo: investimento iniziale e prezzo contenuto, praticità, limitato ingombro, combustione poco inquinante.
Arriva anche in zone facilmente raggiungibili dalla rete del metano in quando viene trasportato allo stato liquido. Tra i vantaggi del GPL: investimento iniziale contenuto grazie alla possibilità di comodato d’uso del serbatoio, praticità, possibilità di arrivare ovunque, prezzo del combustibile più alto del metano, combustione pulita.
Solitamente a integrazione di altri sistemi di riscaldamento per velocizzare la propagazione di calore o per aumentarne l’intensità in ambienti molto freddi, i termoconvettori sicuramente giocano molto sulla rapidità e sull’omogeneità di diffusione del calore.
Questo tipo di riscaldamento si basa sul principio della convenzione che altro non è che un processo di scambio: il calore sale mentre l’aria fredda scende e viene risucchiata dal dispositivo.
Termoregolazione e contabilizzazione del calore
Attraverso valvole termostatiche installate sui singoli elementi, ogni unità immobiliare può regolare la temperatura in modo indipendente.
Alcuni impianti dispongono di un contatore in grado di ripartire i consumi per ogni singola unità immobiliare.
A partire dal giugno 2017 la contabilizzazione del calore è obbligatoria per tutti gli impianti di riscaldamento centralizzati in tutta l'Italia (D. Lgs. n. 102/2012 e s.m. e i.).
Impianti idrico-sanitari: reti di adduzione e di scarico
Telesicurezza Service opera nel settore civile ed industriale con competenza e professionalità, garantendo una continua innovazione tecnologica dei materiali proposti. L'azienda, in costante e continua espansione, offre un'ampia gamma di servizi e soluzioni.
Aprire il rubinetto della propria casa e poter usufruire di acqua potabile, all’occorrenza anche calda, è possibile grazie ad un impianto indispensabile per le abitazioni moderne, ovvero l’impianto idrico-sanitario.
Gli impianti idrici permettono un rifornimento costante di acqua potabile, quindi è fondamentale porre la dovuta attenzione alla qualità dell’acqua destinata al consumo umano, considerando che può essere alterata da agenti esterni come fattori chimici e fattori microbiologici.
Preservare una buona qualità dell'acqua deve essere l'obiettivo principale di coloro che progettano, installano, gestiscono il funzionamento e fanno manutenzione alle reti di distribuzione idrica. Alcune semplici misure di prevenzione possono essere la selezione dei materiali delle tubazioni, un corretto dimensionamento dell'impianto (calcolo effettivo delle reali perdite di carico) e il mantenimento di temperature di acqua calda superiori a 50°C.
Un impianto idrico-sanitario comprende:
- un sistema di adduzione o di approvvigionamento, costituito dall'insieme delle reti, dei componenti e delle apparecchiature che permettono l'adduzione e la distribuzione dell'acqua calda e fredda alle varie utenze di un edificio;
- un sistema di scarico, che permette lo smaltimento delle quantità necessarie a soddisfare le esigenze dell'utenza.
Un impianto idrico di adduzione inizia nel punto di allacciamento alla rete pubblica dell'acqua potabile e termina nel punto in cui l'acqua viene utilizzata, ovvero l'apparecchio sanitario (rubinetto, vasca da bagno, bidet, ecc).
I sistemi di adduzione presenti in quasi tutte le abitazioni si allacciano direttamente alla rete pubblica dell'acquedotto.
All'interno della rete, l'acqua è tenuta alla pressione di circa 5 – 6bar, in modo tale da poter raggiungere i piani più alti degli edifici, mentre nelle tubazioni di distribuzione dell'acqua nei fabbricati la pressione non deve superare i 3bar per evitare rumori, colpi d’ariete e rotture delle tubazioni. A tal fine si utilizzano dei riduttori di pressione che mantengono a valle dell'impianto la pressione stabilita. Tali riduttori vengono montati a monte della rete di distribuzione interna e a valle del contatore.
Quando la pressione non è sufficiente a raggiungere i piani più alti di un edificio occorre installare sistemi di sollevamento ausiliari, come l’autoclave, una vasca metallica chiusa ermeticamente che contiene al suo interno un compressore che pompa all’interno della vasca aria per impedire variazioni di pressione e permettere all’impianto di funzionare a pieno regime.
Per un corretto funzionamento l’autoclave è abbinata a una elettropompa di soprelevazione che ha il compito di spingere l’acqua fino all’ultimo piano dell’edificio,
utilizzando un Serbatoio da interro in polietilene monoblocco per il contenimento di liquidi non particolarmente aggressivi, costruito nella tecnica di stampaggio rotazionale a spessore costante delle pareti (7/10 mm).
La rete di distribuzione è in genere costituita da tubi orizzontali di distribuzione, colonne montanti verticali, tubi distributori ai piani e ai vari apparecchi, e dagli organi di intercettazione (valvole).
I materiali delle reti idriche sono generalmente l’acciaio zincato, il rame e le materie plastiche (polietilene atossico per acqua potabile e polipropilene). Ad esempio l’acciaio zincato si usa per evitare la corrosione per ossidazione e per le ottime caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni indotte dall'acqua in pressione, le materie plastiche, di maggior utilizzo nell’ultimo periodo, spesso vengono scelte per i vantaggi in termini di riduzione dei tempi di montaggio e per la maggiore leggerezza e maneggevolezza (peso di circa 10 volte minore dell'acciaio).
Tutte le reti comunque devono essere coibentate, per evitare le dispersioni termiche.
L'acqua potabile distribuita dagli impianti idrici, pur essendo conforme agli specifici valori stabiliti dalla legge, può comunque contenere una serie di sostanze (ad es. sali incrostanti) che possono causare gravi danni sia alle reti distribuzione sia agli apparecchi che utilizzano l'acqua stessa. Si può quindi “trattare” l’acqua prima della sua distribuzione al fine di ridurre la presenza delle sostanze indesiderate.
Tra le apparecchiature di trattamento dell’acqua ci sono i Filtri di depurazione acqua, che hanno il compito di trattenere la sabbia e i solidi sospesi nell'acqua; i Dosatori di polifosfati che immettono nell'acqua sali stabilizzatori in grado di inibire la precipitazione dei sali incrostanti e/o formare film protettivi contro le corrosioni; gli Addolcitori che trasformano i sali incrostanti in sali solubili tramite l’azione di resine scambiatrici di ioni.
Come per altre tipologie d’impianto, l’installazione dell’impianto idrico è disciplinata da normative ben precise che prevedono obbligatoriamente l’adeguamento a determinati standard costruttivi, sia per una sede abitativa completamente nuova che in fase di ristrutturazione.
La normativa cui fare riferimento è quella contenuta nel Decreto Ministeriale 37/2008 del Ministero dello Sviluppo Economico, in materia di “attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici” (ha sostituito la legge n. 46/90). Inoltre, è importante ricordare che, al termine dei lavori, il responsabile dell’impresa che ha modificato o installato l’impianto deve rilasciare al committente la dichiarazione di conformità.
L'unità trattamento aria
L'unità trattamento aria, più nota con l'acronimo U.T.A. (unità trattamento aria), è un'apparecchiatura per il trattamento dell'aria negli ambienti chiusi. Solitamente è composta da una batteria di scambio termico ad acqua refrigerata (per cui l'evaporazione avviene nell'evaporatore della macchina frigorifera) e acqua calda, sia per il raffreddamento che per il riscaldamento, o da una batteria ad espansione diretta nel cui interno circola il gas refrigerante per cui l'evaporazione avviene nella batteria stessa all'interno dei locali di utilizzazione, da un filtro aria e da un ventilatore di aspirazione/mandata a bassa prevalenza.
Per grandi impianti di climatizzazione si adotta la definizione di Centrale di trattamento aria, ovvero C.T.A. (centrali trattamento aria), siano essi a tutta aria esterna o ad aria miscelata. Il loro scopo è quello di prelevare l'aria trattandola a seconda delle necessità termo-igrometriche. I parametri coinvolti nel trattamento dell'aria sono temperatura, umidità, velocità e purezza. Per ciascuno di questi parametri esiste un organo o un componente della macchina in grado di controllarlo, regolarlo e/o modificarlo.
Una buona e corretta manutenzione degli impianti aeraulici passa anche attraverso una video ispezione degli impianti di trattamento aria.
L’ispezione visiva è un’operazione preliminare alla fase di pulizia e sanificazione degli impianti di trattamento dell’aria, necessaria per avere una valutazione completa dello stato in cui questi si trovano e pianificare, dunque, le modalità successive di intervento.
Vista l’importanza di questa fase del processo di gestione dei canali aria, abbiamo pensato di realizzare un articolo in cui trattare l’argomento dell’analisi visiva in maniera completa ed approfondita, analizzandone ogni aspetto e spiegando qual è la procedura più corretta per svolgerla.
La norma UNI 10339:1995 definisce un impianto di trattamento aria o impianto aeraulico come “Insieme di apparecchiature, dispositivi, accessori e controlli necessari per realizzare la desiderata qualità dell’aria nelle condizioni prefissate”.
In questa definizione, dunque, rientrerebbero gli impianti di condizionamento/climatizzazione, di termoventilazione e di ventilazione meccanica controllata (VMC).
Ovvero, tutti quegli apparati che consentono il raggiungimento di una certa qualità dell’aria negli ambienti chiusi secondo determinati parametri di temperatura, umidità, movimento dell’aria e purezza.
Si tratta, dunque, di impianti che oltre ad assicurare un ricambio dell’aria e la sua filtrazione, garantiscono anche raffreddamento, riscaldamento e deumidificazione, perciò molto complessi e costituiti da parecchi componenti, come ad esempio:
Ogni impianto può essere progettato in maniera differente. Bisogna quindi conoscere bene la struttura di un impianto ed i componenti che lo formano prima di procedere ad un’attività di pulizia. Ed in questo l’ispezione visiva può essere molto utile.
Nel complesso di quelle operazioni di manutenzione ordinaria dei canali aria, finalizzate soprattutto alla pulizia e la sanificazione degli stessi, l’ispezione visiva degli impianti aeraulici rappresenta un passaggio fondamentale perché consente di verificare dettagliatamente:
Caratteristiche dell’impianto;
Stato di funzionamento dell’impianto;
Presenza nelle condotte di sporcizia (polvere, insetti, muffe, ruggine ecc…);
Salubrità dei punti critici degli impianti di canalizzazione dell’aria;
Stato di conservazione dei filtri.
Come si sa, una corretta gestione e manutenzione degli impianti trattamento aria è fondamentale non solo per la perfetta efficienza degli impianti stessi, ma anche per una migliore qualità dell’aria indoor.
Le unità di trattamento aria e le canalizzazioni di un impianto aeraulico, infatti, sono soggette nel tempo all’accumulo di sostanze inquinanti, micro-organismi e sporco.
Queste sostanze, se non rimosse, possono disperdersi nell’ambiente provocando gravi danni sulla salute degli individui che occupano un edificio.
L’ispezione visiva, dunque, ha lo scopo principale di offrire una sorta di fotografia dello stato attuale di un sistema aeraulico dal punto di vista igienico ma anche di quello della manutenzione, in modo da valutare e programmare degli interventi di pulizia e sanificazione mirati.
I componenti dell’impianto da ispezionare con maggiore attenzione sono soprattutto:
Unità di trattamento dell’aria (UTA) e tutti i suoi relativi componenti ed accessori (serrande di presa dell’aria, filtri, vasca di recupero, sifone di drenaggio, pareti, batterie di scambio termico, umidificatori ecc…);
Condotte e terminali di mandata dell’aria;
Torri di raffreddamento.
Per ciascuna di queste parti dell’impianto, andrà valutata attentamente la presenza di sporcizia, sedimenti, muffe, tracce evidenti di biofilm e qualsiasi altra possibile causa di contaminazione microbiologica e/o intasamento.
Secondo quanto stabilito nell’accordo tra Stato e Regioni, in tema di valutazione e gestione dell’igiene degli impianti di trattamento aria, la frequenza consigliata delle ispezioni visive è annuale.
Controlli più frequenti potrebbero rendersi necessari in caso di variazioni delle condizioni ambientali o di lavoro, dalla presenza temporanea di fonti di inquinamento o dall’usura.
Gli interventi di videoispezione interna dei canali aria vengono eseguiti inserendo all’interno dei condotti che trasportano aria un apparecchio filoguidato dotato di telecamera a colori e ad alta definizione, ed illuminazione a led, in grado di restituire immagini chiare e dettagliate dell’impianto che si sta ispezionando.
L’ispezione visiva prende in considerazione tutto l’impianto, dalla presa d’aria esterna alle griglie interne. Il dispositivo robotizzato è in grado di ispezionare sia condotti circolari che rettangolari in:
• Verticale;
• Orizzontale;
• Pendenza.
In questo modo si può avere un’accurata fotografia dello stato di salute e della situazione interna dei condotti.
Tutta la procedura sarà documentata poi con immagini e video che consentiranno di individuare i punti e le condizioni di sporcamento dell’impianto, al fine di valutare se sia conforme al quadro normativo attuale, oppure se sono necessari interventi di bonifica o manutenzione.
A conclusione della videoispezione poi, i dati raccolti vengono inseriti in schede per la Valutazione del rischio, secondo quanto stabilisce il Testo Unico sulla Sicurezza (D. Lgs 81/2008).
Normativa di riferimento in materia di trattamento dell’aria nei luoghi di lavoro
• D.Lgs. 81/2008 (in attuazione dell’articolo 1 della legge n.123 del 3 Agosto 2007) – “Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
• Accordo Stato-Regioni “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria” – 7 febbraio 2013;
• Norma UNI 10339:1995 – “Impianti aeraulici ai fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura”.
Nel su citato Accordo Stato-Regioni viene sancito che per la “persistenza nel tempo della corretta funzionalità degli impianti e per il mantenimento dei requisiti igienici è necessario effettuare periodici interventi di pulizia e manutenzione che devono prevedere una ispezione visiva e se necessaria una tecnica”.
L’ispezione tecnica si rende indispensabile nel momento in cui quella visiva rileva tracce di contaminazione microbiologica e chimica all’interno dei canali aria.
Questa procedura prevede il campionamento e controlli tecnici su tutte le componenti di un impianto aeraulico al fine di:
Diagnosticare le criticità;
Valutare le misure correttive da intraprendere;
Definire la tempistica con cui intervenire.
L’ispezione tecnica monitora tutti i componenti dell’impianto, partendo dalla Presa di aria esterna, seguendo il flusso dell’aria fino all’interno, inclusa l’ispezione della UTA e di tutte le componenti dell’impianto di ventilazione, valutando in particolare:
Efficienza dei filtri e delle batterie, differenza di pressione a monte ed a valle degli apparati filtranti e il mantenimento della portata d’aria;
Il livello di contaminazione microbica e/o la presenza di agenti patogeni pericolosi per la salute;
La quantità di particolato aerodisperso dall’impianto nell’ambiente indoor e depositato nelle condotte.
Alla fine della procedura, i tecnici incaricati della manutenzione degli impianti di aspirazione e trattamento aria, valutati i risultati, indicheranno gli eventuali interventi manutentivi, di pulizia e sanificazione necessari.